Un viaggio è un'avventura umana e un'occasione di cambiamento. Un viaggio in Medio Oriente è unico: quei luoghi ci riguardano. Per questo Rondine Cittadella della Pace  ha promosso una nuova forma si viaggio alla scoperta del Medio Oriente che prenderà il via proprio sabato 26 ottobre.

Un viaggio, accolti e accompagnati dalla gente del posto, che permette una penetrazione profonda nelle vicende di una terra: alcuni degli ex studenti di Rondine palestinesi e israeliani hanno ideato un viaggio interamente giocato sulla dinamica dell'amicizia, che hanno costruito per contagiare i partecipanti, accogliendoli nella loro vita quotidiana, fatta di speranza e di sofferenza, costellata non da due, ma da cento punti di vista, raccontati da altrettante storie.

Nello zig-zag attraverso il muro incontreranno persone e organizzazioni impegnate in azioni diverse, in favore della pace. Esperimenti di convivenza difficile e affascinante. Incontreranno le istituzioni civili e religiose.

Tel Aviv, Betlemme, Geruralemme ma anche Hebron, Ramhalla, Jaffa, Neve Shalomquesti alcuni dei luoghi su cui si snoderà l'itinerario tra le diverse tappe di conoscenza dello straordinario paesaggio, dei principali siti archeologici, delle testimonianze delle diverse culture stratificate e permetterà un incontro consapevole con le tre religioni, lasciando a ciascuno le modalità del proprio coinvolgimento spirituale e morale.

Un "viaggio zero" che chiediamo ai viaggiatori e ai lettori di vivere con noi, per perfezionarlo e poterlo rendere fruibile alle tante persone in cerca di un approccio nuovo e originale a questa realtà, di cui tutti ci sentiamo parte e che, nel contempo, non riusciamo a capire e aiutare.

Un contributo concreto per favorire una maturazione nell'opinione pubblica di un punto di vista capace di spingere al superamento di una condizione inaccettabile per tutti e generatrice di sofferenza, specialmente per i nostri giovani, che a Rondine hanno compiuto il capolavoro di rovesciare l'inimicizia in amicizia, e che vogliamo sostenere nel loro cammino futuro.

Un modo, forse, per inserirsi nel solco di questa dinamica intensa e innovativa e costruire pace, per quello che ciascuno può.