(Arezzo, 13 febbraio 2015). Vogliamo ricordarlo così, con il sorriso che ci ha regalato l’ultima volta che è stato a Rondine, e con la voglia di inseguire ancora quei sogni e quelle sfide che hanno reso la sua vita straordinaria.

Così Rondine Cittadella della Pace saluta Giuseppe Baracchi, un grande uomo, un vero amico di Rondine, uno dei primi che ha avuto il coraggio di credere nel sogno della Cittadella della pace e che l’ha sostenuta fino a suoi ultimi giorni con affetto e grande generosità.

Una generosità che l’ha riportato ad Arezzo negli anni del dopo guerra per costruire quell’azienda che ha arricchito moralmente, economicamente e socialmente tutto il Casentino. “ Dove c’era solo un prato – ricorda Franco Vaccari – lui vide il futuro della sua famiglia, della sua terra, della sua città. Un vero imprenditore che grazie al suo coraggio ha donato a tutti noi una nuova prospettiva, un nuovo futuro.”

Sincero, sapiente, forte come il cemento che costruiva, ma anche un visionario, instancabile nella costante ricerca di risposte.

Rondine oggi perde un amico più che un sostenitore, ma la sua memoria rimarrà per sempre tra le mura di quel borgo che lui ha sempre amato come una seconda casa, attraverso il monumento di Rondine che ideò e costruì nel 2000, e ancora in quel teatro tenda che lui donò perché la Cittadella potesse parlare a tante persone e soprattutto nella nostra memoria e nei cuori delle centinaia di giovani che lo hanno conosciuto a Rondine e che hanno portato il suo ricordo in ogni angolo del mondo”

Grazie Beppino!